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Uno sguardo alle origini
La casa nella Roma Imperiale
14 apr 2014
In una Roma ricca di vegetazione, in cui il verde si estendeva per ben un terzo della città, 1.800 erano le Domus, case dei patrizi, famiglie ricche o grossi mercanti. Per contro, vi erano ben 46.000 Insulae, caseggiati ove alloggiava la maggior parte del popolo.
La Domus
La Domus, strutturata su un unico piano, era ricca di aria, luce e spazi all’aperto. Eppure, come protezione dai ladri veniva costruita senza finestre o balconi rivolti all’esterno della casa. Essa era tutta rivolta verso due grandi spazi interni: l’atrio e il giardino.
Numerose stanze private, con vista giardino, e più di un bagno, completavano la domus insieme ad una biblioteca, ed un solarium in alto, usato per l’essiccazione degli alimenti o per diletto.
Atrio e Giardino
L’atrio della domus, grande, lussuoso e luminosissimo, accoglieva chiunque entrasse. Raccoglieva la luce da una grande aperture del tetto l’impluvium, che lasciava vedere il cielo. In caso di pioggia, il compluvio, una grande vasca raccoglieva l’acqua piovana.
Il tablinum , un’ampia stanza senza pareti, divideva l’atrio dal giardino. Qui il padrone di casa si occupava di affari, godendo di una meravigliosa vista.
Il giardino, circondato da un portico, e da pareti affrescate, era ricchissimo di alberi e piante. Le siepi separavano le diverse zone, compreso lo spazio dedicato all’orto domestico.
L'Insula
Sviluppata su più piani, fino a 7, si ergeva attorno ad un ampio cortile quadrato e al piano terra ospitava i negozi (tabernae). Prive di giardino, ad eccezione di quelle al centro di Roma, le insulae vedevano esposte piante e fiori, su balconi e tetti.
Le persone più facoltose abitavano ai primi piani, mentre ai più poveri veniva lasciato l’onere delle scale e il pericolo di incendi, poichè i tetti e i solai erano costruiti in legno e il riscaldamento avveniva tramite stufe e lampade.
In genere la costruzione era proprietà di una famiglia ricca ed un “curator” si occupava della riscossione degli affitti e della manutenzione. Rappresentava una importante fonte di reddito e a volte di vera e propria speculazione.
La Villa
Esclusiva dei ricchi romani, la villa urbana era la casa per il riposo e la villeggiatura. Sontuosa e lussureggiante, si ergeva tra numerosi porticati che consentivano lunghe passeggiate sia d’estate che d’inverno, a piedi, a cavallo o in lettiga. L’exhedra , una grande stanza affrescata e decorata, serviva per cene e ricevimento degli ospiti. La villa abbondava di triclini, di stanze per il riposo e spesso era presente una piscina per il nuoto, oltre ad un bagno ove poter godere delle cure termali.
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